Quando pensiamo all’inquinamento, soprattutto a quello urbano, ci vengono in mente prima di tutto le conseguenze sulla salute e sulla qualità della vita. A nessuno piace aggirarsi per una città dall’aria irrespirabile e soffrire più frequentemente di influenze, raffreddori e problemi all’apparato respiratorio. Quello che ci sfugge, in questa prima e già preoccupante analisi, è che l’inquinamento da traffico ha anche un costo sociale e finanziario che in Italia è più alto che nel resto d’Europa. Addirittura,
secondo Legambiente, i ritardi del nostro paese in termini di mobilità sostenibile arrivano a costarci quasi 1500 € a testa. Come si calcolano i costi sociali dell’inquinamento?
L’Italia e la mobilità urbana: una sfida che dobbiamo ancora raccogliere
Il nostro punto debole, quando si parla di inquinamento urbano, è senza dubbio
l’altissimo numero di automobili in circolazione e il numero di veicoli per famiglia. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo non ha molto a che fare col benessere, quanto piuttosto con la carenza di alternative. Spesso, infatti, i cittadini si trovano costretti a utilizzare una o più auto per nucleo familiare per raggiungere il luogo di lavoro o di studio, se il comune nel quale vivono non offre una rete di trasporto pubblico efficiente per le distanze medio-lunghe o non ha predisposto piste ciclabili a sufficienza per rendere sicuro il transito in bicicletta.
Su questa situazione possono incidere positivamente alternative quali le app per la mobilità sostenibile, quando disponibili.
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Come si calcolano i costi sociali dell’inquinamento?
In che cosa si traduce questa situazione, in termini di costi sociali dell’inquinamento? E in che modo arriva a pesare economicamente sul bilancio nazionale? In primo luogo perché
i costi legati al trattamento delle patologie direttamente causate dall’inquinamento gravano sul sistema sanitario nazionale e sono più alti che nel resto dell’Unione Europea, il che ci fa individuare una correlazione diretta fra sovraffollamento di automobili, inquinamento dell’aria e aumento della spesa pubblica (in ragione di quasi il 5% del PIL). Se ci si aggiunge l’impatto sociale della malattia e della ridotta aspettativa di vita sulla quotidianità degli individui e delle famiglie, nonché il peggioramento della qualità della vita di chi è obbligato a passare molto più tempo nel traffico e quindi a ridurre le altre attività e il riposo nel corso della giornata, non è difficile immaginare come
il costo sociale di questo fenomeno si estenda ben oltre quello che possiamo immaginare.