GECO EXPO

Intervista a Rossella Panero, presidente di TTS Italia

La mobilità, soprattutto quella dolce e sostenibile, è uno degli argomenti che più ci stanno a cuore e anche una delle aree tematiche alle quali abbiamo dedicato questa nuova edizione di GECO Expo. Come sempre, abbiamo deciso di affrontare l'argomento parlandone con i migliori esperti, per poter condividere prospettive interessanti e utili su questi temi. Per parlare di mobilità, quindi, ci siamo rivolti a Rossella Panero, presidente di TTS ITALIA.

Come è cambiata l'idea di mobilità in questi due anni di pandemia e come, secondo Lei, cambierà in futuro?

Nel 2020, in piena pandemia, TTS Italia ha condotto un’indagine a livello nazionale e internazionale, coinvolgendo gli associati di TTS Italia e le associazioni ITS europee e extra-europee, su due ambiti principali: gli impatti sociali e sulla mobilità e il ruolo dell’innovazione tecnologica.

Tra i principali dati emersi dalla survey: lo smart working come la normalità lavorativa con impatti positivi sull’ambiente e sugli spostamenti, con una diminuzione di quest’ultimi per i tragitti casa-lavoro e una conseguente rimodulazione delle ore di punta. Una drastica diminuzione dell’utilizzo dei servizi di trasporto pubblico a favore del traffico privato. La sharing mobility la si vedeva penalizzata per le difficoltà nel garantire un’adeguata sanificazione.

Inoltre, unanimità nell’importanza di cogliere l’opportunità per semplificare, dematerializzare, digitalizzare e per consentire di adottare in modo diffuso modelli di mobilità veramente smart in ottica MaaS (Mobility as a Service). Per tutti gli intervistati, era quindi fondamentale avviare una massiccia digitalizzazione della mobilità per sostenere la ripresa del trasporto pubblico e la sua integrazione e interoperabilità con altri servizi, implementando su tutto il territorio dei servizi di prenotazione, bigliettazione elettronica, sistemi contapasseggeri, servizi di informazione all’utenza in tempo reale, sistemi di priorità al mezzo pubblico e sistemi di gestione intelligente del traffico.

E credo che sia questa la direzione verso cui ci stiamo muovendo, tracciando in modo piuttosto netto la strada futura. Non si può più prescindere il progresso della mobilità e deitrasporti dalla digitalizzazione, in ogni sua forma, e credo che questo il Covid ce lo abbia insegnato bene.

Nel futuro, prevarrà il modello MaaS o ci sarà ancora spazio per un'idea tradizionale di mezzo di trasporto individuale? E a che punto è l'Italia in questa transizione?

Sulla base delle attuali tendenze e degli attuali finanziamenti europei in primis, e quindi nazionali, il MaaS avrà sicuramente un ruolo sempre più preponderante, perché va in quell’ottica di ottimizzazione e digitalizzazione di cui si diceva poco fa. Tuttavia, credo sarà piuttosto improbabile cancellare in via definitiva il concetto di trasporto privato/individuale, e in fondo va bene così: mobilità e trasporto si devono poter adeguare alla domanda e alle necessità del cittadino, legati a loro volta a percezioni di sicurezza, comodità, risparmio di tempo.

Sicuramente quello che cambierà, e sta già cambiando, è il concetto di mobilità in generale. Lo dimostra anche la variazione di denominazione di alcuni Ministeri, sempre più improntati verso la sostenibilità e la transizione ecologica.

In questo scenario di cambiamento, anche TTS Italia ha sentito l’esigenza di elaborare delle Linee guida per lo sviluppo dei servizi MaaS in Italia, per armonizzare un settore che si sta evolvendo ma, per certi aspetti, in modo ancora frammentato.

Che cosa deve fare il settore pubblico per adeguare le infrastrutture a un concetto di mobilità incentrato sul MaaS?

Il valore della collaborazione tra pubblico e privato, e in particolare il ruolo della governance pubblica, si rivela un fattore chiave per favorire uno sviluppo e una diffusione di nuovi servizi digitali MaaS che siano in grado di mantenere allineati gli obiettivi di benefici per gli utenti, per gli operatori del mercato, per l’ambiente e per l’intera collettività. L’ecosistema MaaS potrà svilupparsi seguendo diversi modelli, caratterizzati da un differente ruolo assunto dal settore pubblico, ciascuno dei quali presenta aspetti positivi e negativi. Appare di particolare interesse la possibilità che il pubblico svolga il ruolo di MaaS Integrator e abilitatore, e che i privati svolgano i ruoli di MaaS Operator, secondo un modello di ecosistema aperto, in cui il pubblico orchestra, crea le condizioni per abilitare il mercato MaaS, e infine controlla che tutti si muovano nel rispetto delle regole.

Quali realtà o regioni italiane si sono distinte in questo senso? Quali le tendenze che l'Italia deve ancora recepire?

Ci sono città e Regioni che hanno già dato il via a progetti MaaS su scala individuale, soprattutto nell’ambito della gestione integrata della sosta e della bigliettazione elettronica. Come dicevo prima, manca però un’armonizzazione che sono certa potrà arrivare con il progetto “MaaS4Italy”, un progetto di 40 milioni di euro lanciato dal Ministero dell’Innovazione Tecnologia e Digitalizzazione (MITD) e dal Ministero delle Infrastrutture e Mobilità Sostenibile (MIMS) e che punta a individuare tre città pilota per l’implementazione del MaaS, seguite poi da 7 città follower. Come Associazione facciamo parte del Tavolo Partenariale promosso dai 2 ministeri per promuovere il confronto con gli stakeholder del settore per favorire una piena attuazione del MaaS nel nostro Paese. Credo che quest’iniziativa porterà il nostro Paese in linea con il resto d’Europa e chissà, forse un passo avanti.

Perché ha scelto di partecipare a GECO EXPO?

TTS Italia è da sempre molto attenta alle tematiche della mobilità, in particolare per quanto riguarda l’applicazione delle tecnologie ITS, concetto che inevitabilmente si lega a quello della sostenibilità. L’evento GECO EXPO ben combina questi due aspetti, e ci è sembrata dunque una buona opportunità per far sapere quanto è stato fatto e tutto il potenziale in atto.

 

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Published on 24-01-2022

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